Nonostante la netta vittoria 3-0 contro il Crotone, la Juve di Pirlo ha mostrato dei difetti già evidenziatisi in precedenza, soprattutto in partite non vinte: una manovra lenta, in cui i posizionamenti posturali in fase di ricezione sono sempre passivi, proprio a causa della lentezza con cui questo pallone esce dall’ultimo terzo difensivo in fase di prima costruzione. Se esce. Perchè l’alternativa a dei palloni che arrivano lenti e quando gli avversari hanno già potuto essere aggressivi, riposizionarsi per le preventive ed accorciare il campo, è un pallone lungo, difficilissimo da addomesticare. Quando poi si trova a giocare contro la difesa schierata, ecco che si rivede il solito difetto e cioè quello di portare 5/6 uomini sopra palla, statici ed immobili. Zero movimenti, zero idee, se non quella di provare ad isolare Chiesa nel duello contro il marcatore. Infine, la riconquista è molto pigra. La pressione sconnessa e sporadica. Riaggressione mai effettuata. Si fa fatica anche ad assorbire le giocate da un lato all’altro, ma questa non è una novità. In definitiva, problemi che ricorrono e che è bene rimarcare in serate come questa, come già facemmo dopo la vittoria con la Roma o il 2° tempo di Genova o il pareggio di Coppa Italia con l’Inter, proprio perchè non sarà facile affrontare avversari più agguerriti di questo Crotone, che purtroppo pare destinato ad una retrocessione sicura.